La ripartenza di Francesca Lollobrigida e il progetto FISG di sostegno alla maternità
Interventi chiari, immediati e concreti per assicurare il principio delle pari opportunità nel settore sportivo e garantire il diritto di conciliare la carriera sportiva con il ruolo di madre.
Era il 26 maggio scorso quando Francesca Lollobrigida – campionessa azzurra di pista lunga, argento nei 3000 metri e bronzo nella mass start di Pechino 2022 – ha dato alla luce il piccolo Tommaso, il suo primogenito. Oggi la pattinatrice classe ’91 è già in pista con i compagni di Nazionale sul ghiaccio di Inzell, in Germania, impegnata nella preparazione in vista della stagione ormai alle porte.
Un compito arduo il suo, alle prese con le sessioni di allenamento e il ruolo di neomamma. Una condizione che la FISG non ha voluto ignorare e per cui ha varato un progetto speciale di supporto logistico ed economico dedicato oggi a Francesca ma rivolto in modo più ampio alle atlete che scelgono la strada del rientro all’attività sportiva di alto livello dopo la maternità.
In considerazione del fatto che la preparazione di alto livello del pattinaggio pista lunga richiede infatti lunghi periodi di raduno spesso in strutture all’estero, la FISG ha fatto sì che Francesca Lollobrigida potesse essere affiancata ed assistita durante i raduni di preparazione dalla sorella Giulia Lollobrigida, anch’essa pattinatrice, contribuendo anche alle spese di accudimento del bambino durante gli orari di allenamento in occasione dei raduni della Nazionale.
Lollobrigida sarà anche sostenuta nei viaggi e negli spostamenti, per lei ed eventuali accompagnatori mettendo a disposizione un appartamento o camere multiple in hotel durante le convocazioni.
Dal punto di vista sportivo, qualora non dovesse partecipare alle competizioni internazionali, si è valutata l’opportunità di affiancare a Lollobrigida altri atleti di interesse nazionale così da tenere sempre alto il livello dei suoi allenamenti. Alla pattinatrice sarà altresì concessa una wild card per consentirle di rientrare a gareggiare in Coppa del Mondo ed eventi internazionali senza dover prendere parte a gare di qualificazione o trials.
“Dopo le Olimpiadi di Pechino aveva davanti a me due possibilità: diventare mamma o partecipare alle Olimpiadi in casa. Non volevo rinunciare a nessuna delle due – racconta Francesca Lollobrigida -. Ringrazio il Presidente Gios e la FISG tutta per avermi dato la possibilità di non rinunciare ai miei sogni: la strada è complicata ma sento di non essere da sola. Sono già in raduno a quattro mesi dal parto, insieme al mio Tommaso, e questo dimostra che, grazie anche a interventi come questi, si può essere madri e atlete allo stesso tempo. Spero di essere da esempio per le ragazze di domani ed ora, in pista, voglio far vedere a Tommaso quanto la mamma è ancora forte. Ci tengo a ringraziare infine mio marito, che fa sacrifici ogni giorno e senza il quale tutto ciò non sarebbe possibile“.
“Riteniamo assolutamente doveroso tutelare un patrimonio della nostra Federazione che, dopo la splendida esperienza della maternità, ha manifestato la volontà di riprendere l’attività sportiva di alto livello – spiega il Presidente della FISG, Andrea Gios -. Il nostro non è soltanto un supporto alla campionessa ma prima di tutto alla donna e alla mamma; siamo felici ed orgogliosi che le nostre atlete scelgano di avere bambini ed è un piacere, oltreché un nostro dovere, metterle nelle migliori condizioni affinché possano conciliare le impellenze di entrambi i ruoli. Sono infine personalmente convinto che ogni atleta sviluppi un’energia e una motivazione ancora maggiori dopo la maternità e sono pertanto fiducioso che, con il tempo, ritroveremo una Francesca Lollobrigida più forte e determinata che mai“.
“Questo progetto di inclusività a sostegno di una delle nostre atlete più rappresentative non solo aiuta Francesca ma lancia anche un messaggio positivo alle ragazze più giovani – spiega il Consigliere Federale Luigi Sartorato -. La Federazione vuole accompagnare il percorso di crescita dei propri atleti sul ghiaccio ma anche e soprattutto nella vita. Questi interventi dimostrano che, scegliendo la splendida strada della maternità, non si resta sole e che essere campionesse non significa rinunciare a diventare mamme“.