Alps Hockey League, l’Asiago mantiene il primato dopo il successo nel derby contro il Cortina
Serata di conferme in Alps Hockey League per le formazioni che guidano i rispettivi gironi. In particolare la Migross Asiago e l’HC Gherdeina. I giallorossi vincono il derby contro il Cortina per 4:2 e mantengono il primato del Master Round con due punti sullo Jesenice. Si ricorda che il derby veneto sarà replicato martedì all’Odegar quando inizierà la Fase Scudetto con la disputa della prima giornata. I ladini, invece, sono saldamente al comando del Girone di Qualificazione B dopo un altra convincente vittoria contro lo Zell am See per 3:0. Sabato la Alps vivrà un altra grande sfida, altro preludio alla settimana dello Scudetto. Ritorna il grande match tra Renon ed Asiago.
L’Asiago conquista il terzo derby stagionale per 4:2 contro il Cortina e rimane saldamente al comando del Master Round con la terza vittoria consecutiva. Primo tempo già decisivo per i giallorossi che si portano su un triplo vantaggio nel giro di 12’ dopo un’iniziale prima rete di Riccardo Lacedelli. Rientro nell’Asiago del difensore Enrico Miglioranzi dopo 4 mesi e mezzo di stop. Il Cortina rimane all’ultimo posto del Master Round.
Foto di Serena Fantini / anche in copertina
Dopo il blitz di Jesenice, l’Asiago si ritrova al comando del Master Round. Per questo terzo derby stagionale, nel team di casa si registra l’importante ritorno del difensore Enrico Miglioranzi assente dallo scorso 18 settembre. La formazione di coach Barrasso ritrova anche Matteo Tessari. Nel Cortina, oltre all’infortunato storico Andrea Moser, mancano Luca Barnabò e Zardini Lacedelli.
Dopo le prime fasi di studio, sono i biancocelesti ospiti a passare in vantaggio. Riccardo Lacedelli riesce a sorpassare Vallini dopo un passaggio smarcante di Luca Zanatta (6’). La reazione dei padroni di casa, però, non solo non si fa attendere ma è anche decisiva per l’esito del match. Prima di metà drittel, Giliati sigla il pareggio (9’). A questo punto cambiano i rapporti di forza. Azione corale della prima linea stellata: Iacobellis riceve da Salinitri e prova un numero da circo con la stecca tra le gambe, ma De Filippo respinge. L’Asiago insiste e dopo un tiro di Salinitri trova il 2-1 con Iacobellis, abile nello sfruttare il rebound (12’). Un minuto più tardi e arriva la terza rete grazie ad una bella triangolazione finalizzata da Michele Marchetti. Così dopo una partenza in salita, l’Asiago chiude con un ragguardevole vantaggio il primo periodo.
Il derby, tuttavia, è ancora lungo. L’Asiago non riesce ad allungare dopo un palo di Marchetti mentre il Cortina si divora una grande occasione. Il match rimane in equilibrio per lunghi tratti fino al 33°. Zampieri trova un varco libero e passa il disco ad Alessandro Tessari che segna il 4:1 per i giallorossi. Il Cortina crea in attacco ma, come già visto nelle due precedenti uscite del Master Round, non riesce a capitalizzare.
Nella terza frazione, l’Asiago cerca di gestire il largo vantaggio e ci riesce. L’allungo non arriva ma per rivedere il Cortina bisogna aspettare 54 minuti. Dopo una salvataggio sulla linea di Ginetti, c’è la rete di Michael Zanatta che potrebbe riaprire l’incontro dopo aver dimezzato lo svantaggio. Ma all’Odegar non ci sono più marcature e quindi l’Asiago vola nel Master Round e si ritrova con due punti avanti sullo Jesenice.
Questo match sarà replicato martedì prossimo quando all’Odegar inizierà la settimana dello Scudetto con il derby veneto e quasi in contemporanea con il derby altoatesino di Collabo tra Renon e Gherdeina per la prima giornata dell’ultima fase della IHL- Serie A.
Prima sconfitta del Renon nel Master Round che perde a Jesenice per 3:2. I Buam, con 5 assenze importanti, nonostante una buona partita, sono superati nel terzo tempo dai Red Steelers che spodestano il Renon dal 2° posto. Per la formazione altoatesina si tratta della terza sconfitta stagionale contro i forti sloveni.
Foto Max Pattis
Dopo una bella partenza nel Master Round con un doppio shutout contro Cortina e Fassa, il Renon è di scena a Jesenice dove in stagione regolare ha perso per 5:2. Per questa importante sfida, il team di Collabo è privo di ben 5 giocatori. Oltre alle preventivate assenze di Salio e Frei, il team di coach Heiskanen non può contare su Giacomuzzi, Osburn e Ramoser. La formazione di casa, invece, recupera due pezzi importanti come Eetu Elo ed Eric Pance che erano assenti nel match perso contro l’Asiago (1:4) che è costato ai Red Steelers il primo posto del Master Round.
Dopo aver creato alcune occasioni interessanti, neutralizzate dal portiere svedese Froberg, Jesenice passa in vantaggio con un tiro preciso del finlandese Eetu Elo (7’) che s’infila in mezzo ai gambali di Jake Smith. Per il portiere del Renon è il primo goal subito dopo 136 minuti di imbattibilità tra la fine della stagione regolare e le prime tre gare del Master Round. Tuttavia il Renon non sbanda e rimane in partita ma nella restante parte del tempo sono i due portieri ad essere i protagonisti.
Nel periodo centrale il Renon tiene testa al quotato avversario. Con Elo in panca puniti, Lutz tira, Spinell mette il bastone e Froberg non può farci nulla (25’09”). Il match diventa assolutamente combattuto sui due lati della pista. Così durante un’inferiorità numerica Smith deve impiegare tutta la sua classe su un one timer di Elo (33°). Circa tre minuti prima della seconda sirena i blu-rossi passano in vantaggio. Lo Jesenice non riesce a portare il puck oltre la sua zona di difesa, così Lutz manda il disco in rete con un tiro secco (36’51”). Il numero 24 dei Rittner Buam va vicino anche al terzo gol dei blu-rosso a 30 secondi dal termine del drittel.
Nel terzo tempo arriva la riscossa dei padroni di casa dopo che il Renon non ha sfruttato una doppia superiorità numerica. Dopo un palo di Svetina, Patrick Rajsar pareggia i conti con un tiro direttamente dall’ingaggio dopo 165 di gioco. E cinque minuti dopo le cose migliorano ancora per gli sloveni, quando Ulamec tira il puck dal cerchio d’ingaggio, supera lo sfortunato Smith e mette il disco nell’angolino segnando il 3:2. Nonostante gli sforzi finali, è Jesenice che si aggiudica il match e rimane nella scia della capolista Asiago a due punti di distanza.
Nonostante la terza sconfitta consecutiva, arriva il primo punto del Fassa nel Master Round ma non basta per riaprire la corsa alla qualificazione diretta ai playoff. Il Lustenau vince allo Scola per 3:2 ai rigori e rimane al quarto posto, l’ultimo utile per i quarti di finale senza passare dai pre-playoff . Ora gli austriaci hanno 5 punti di vantaggio proprio sui ladini.
Ancora una volta il Lustenau è in formazione rimaneggiata con solo 14 giocatori di movimento e sono guidati dal vice allenatore Winzig. Nel Fassa ritorna Kris Pietroniro.
Inizio al fulmicotone in quel di Alba di Canazei. Diego Iori realizza la prima rete dopo 96 secondi di gioco sfruttando subito il primo powerplay della gara. Immediata reazione degli austriaci che dopo neanche 67 secondi ristabiliscono la parità con Koczera. Dopo questo movimentato inizio, il match di stabilizza sul piano del punteggio ma non per quello delle occasioni con due avversarie che si sfidano a viso aperto.
Non dissimile la seconda frazione anche se il Fassa può avere qualche recriminazione dalle parti dell’estremo Hanses. Ancora una volta i ladini riescono a portarsi in vantaggio. Questa volta è Alfeo Deluca che sigla il 2:1 quasi un minuto prima di metà gara. Questa volta il Lustenau ci mette un po’ di più ma riesce lo stesso a trovare il pareggio con Luca Haberl (34°).
Nella terza frazione il Lustenau ha il pallino del gioco ma non ha potuto sfruttare grandi opportunità per segnare il gol vincente. Verso la fine della partita, la carenza di uomini di Lustenau è diventata evidente, ma anche il Fassa non è riuscito a cambiare il ritmo.
Nei tempi supplementari nessuna delle due formazioni è riuscita a segnare il goal vincente. Ai rigori quello decisivo è stato di Puschnik con il Lustenau che ha ottenuto un successo importante per 3:2 nel consolidare la posizione playoff.
Undicesima vittoria consecutiva del Feldkirch che questa volta riesce a spuntarla solo al supplementare contro un coriaceo e combattivo Merano che cede per 2:1. La situazione dei bianconeri, però, è sempre più deficitaria in quanto la zona che vale il passaggio ai pre-playoff si allontana sempre di più.
Foto Kevin Baumgartner
Il Merano è di scena contro una delle formazioni del momento come il Feldkich che ha vinto ben 10 partite di fila. Le Aquile, invece, sono alla ricerca di un successo che possa rimetterli in corsa per i pre-playoff dopo aver perso i primi due incontri casalinghi della seconda fase contro Linz e Zell am See. Per questa sfida gli altoatesini non possono contare su Philipp Beber, Hannes Oberrauch, Andreas Radin e Sebastian Thaler. Per i padroni di casa si registra l’esordio del 20enne attaccante svedese Jesper Eriksson proveniente dal Nord America e cresciuto anche nelle giovanili della conosciuta squadra del Brynas.
Nel primo periodo è sicuramente la formazione bianconera che si distingue in attacco ma Alex Caffi non si fa superare da un Merano molto intraprendente in un drittel veloce e con poche interruzioni. Nel secondo periodo, il team ospite può inizialmente usufruire dell’unica superiorità a favore del match che si risolve in un nulla di fatto. Tuttavia, poco dopo metà partita, il Merano sblocca meritamente il risultato con Patrick Tomasini (32’) e conserva il minimo vantaggio fino alla seconda sirena.
Nel terzo tempo, però, il VEU parte bene. E’ proprio il nuovo acquisto, il 20enne Jesper Eriksson a siglare il pareggio dopo appena 90 secondi di gioco. Tuttavia il Merano non si scompone e cerca di contrastare gli austriaci. Non si arriva ad un nulla di fatto, con le due formazioni che terminano i regolamentari sulla parità.
All’overtime, però, il VEU conquista la sua undicesima vittoria dopo 43 secondi di gioco. A decidere è sempre il più determinante Dylan Stanley che regala il 2:1 al Feldkirch. Per il 38enne attaccante di Edmonton, alla sua ottava stagione con il team austriaco, è la 18esima rete in 34 partite.
Il Gherdeina continua la sua grande marcia nella seconda fase. Le Furie superano per 3:0 lo Zell am See, con un goal per tempo, e rimangono saldamente al comando del Girone di B di qualificazione ai pre-playoff respingendo l’assalto dei salisburghesi. Secondo shutout consecutivo per Colin Furlong. Prima partita casalinga per il nuovo coach David Musial che aveva già esordito nell’ultimo weekend in Austria.
Foto Serena Fantini
Per il nuovo coach, David Musial, è il primo incontro al Pranives dopo aver condotto al successo le Furie nelle trasferte di Vienna e Linz. Il team ladino, con delle nuove linee in attacco, ritrova il finlandese Korhonen, Ben Linder ed Alexander Vigl. Sempre assenti i fratelli Soelva, Paratoni, Marc Kasslater, Fabian Kasslater e Samuel Moroder.
Il match è molto godibile per la sua velocità e per il grande agonismo delle due contendenti. Il Gherdeina inizia a costruirsi le azioni migliori, complice anche un powerplay iniziale, ma non trova gli spunti vincenti. Prima Hannes Kasslater sbaglia a porta vuota e poi Sullman, da solo, ma non insacca. Dopo i padroni di casa hanno un secondo powerplay ma quello giusto è il terzo. A soli 2 secondi dalla prima sirena, il rientrante Korhonen trova la prima rete della serata con un tiro dalla blu che supera l’estremo Zimmerman.
Nel secondo tempo il match è molto più nervoso. Dopo aver passato una penalità indenne, il Gherdeina raddoppia con Michael Sullmann Pilser (26’) che nell’occasione è ben smarcato da Leo Messner. Goal importante nell’economia del gioco in quanto gli Orsi Polari stavano guadagnando nel gioco e nella chance. Nella restante parte di periodo si susseguono le penalità ma il team di casa abile a conservare il doppio vantaggio.
Anche il terzo tempo è contraddistinto da tante penalità. Il Gherdeina, però, non appare per nulla intimidito e regge bene la pista. In questa alternanza, le Furie arrivano a gestire un doppio powerplay. Dopo 56 minuti, è lo sloveno Maks Selan che chiude i conti con un gran tiro dalla blu che permette al Gherdeina di arrivare ad un rotondo 3:0. Salisburghesi che non mollano fino alla sirena finale ma sono le Furie che prendono il largo ed ora sono a più sei in classifica proprio sugli Orsi Polari, i più diretti inseguitori per la leadership del gironcino. Secondo shutout consecutivo per Colin Furlong che sta diventando un fattore determinante per la sua formazione.
Classifica Master Round
Migross Asiago Hockey 12 punti (3 partite)
HDD SIJ Acroni Jesenice 10 punti (3 partite)
Rittner Buam 8 punti (3 partite)
EHC Lustenau 5 punti (3 partite)
Fassa Falcons 1 punto (3 partite)
SG Cortina Hafro 0 punti (3 partite)
Le prime 4 direttamente ai quarti di finale alla fine del Master Round, le ultime due ai pre-playoff
Classifica Qualification – Round A
Red Bull Hockey Juniors 13 punti (3 partite)
EC Bregenzerwald 6 punti (2 partita)
Wipptal Broncos Weihenstephan 5 punti (2 punti)
EC Die Adler Stadtwerke Kitzbuhel 4 punti (3 partite)
EC – KAC Future Team 0 punti (2 partite)
Alla fine del Girone, le prime tre vanno ai pre-playoff, le ultime 2 finiscono la stagione
Classifica Qualification – Round B
HC Gherdeina valgardena.it 14 punti (3 partite)
EK Die Zeller Eisbaren 8 punti (3 partite)
BEMER VEU Feldkirch 7 punti (3 partite)
Steel Wings Linz 6 punti (3 partite)
HC Meran/o Pircher 2 punti (3 partite)
Vienna Capitals Silver 0 punti (3 partite)
Alla fine del Girone, le prime tre vanno ai pre-playoff, le ultime 3 finiscono la stagione