Buona la “prima”
Prima gara di Coppa del Mondo… primi due podi firmati Italia arrivati dai pattini di Arianna Fontana… e prime valutazioni di tutto il lavoro fatto in mesi e mesi di preparazione. Chi meglio di Kenan Gouadec, il tecnico canadese responsabile della squadra di short track, può dare un giudizio dei sui ragazzi dopo il primo weekend? Solo lui.
“Analizzando tutte le componenti, pro e contro, globalmente sono soddisfatto dei progressi fatti, da tutti, e dei risulti ottenuti. Yuri (Confortola: ndr) ha concluso due volte nei primi dieci: negli ultimi quattro anni non era capitato spesso.
Nei 1500m avevamo Tommaso Dotti e lo stesso Yuri Confortola nella medesima batteria: poi Tommaso è caduto, diversamente avremmo avuto due ragazzi nelle finali. Massimo Gurini e Federica Tombolato erano alla prima gara di Coppa e per me hanno risposto bene, la stessa Lucia Peretti ed Elena Viviani stanno migliorando.
Anche le staffette per me stanno andando bene, ovvio, dobbiamo aggiustare il tiro su diverse cose. Migliorare i cambi, studiare le strategie di gara, valutare se andare in testa se restarci e quanto, oppure rimanere coperti in mezzo e decidere il momento di attaccare …
Questi sono solo alcuni esempi ma ce ne sono diversi. Chiaro che alcuni piccoli errori li abbiamo fatti. Nella staffetta femminile Lucia Peretti ha perso il filo, in quella maschile alcuni cambi dobbiamo rivederli, così come l’ordine in gara. Un traguardo minimo per la stagione ce lo siamo fissati: terminare nei primi otto in Coppa e prendere i punti indispensabili per disputare i Mondiali”.
–Arianna Fontana ha iniziato con il classico botto: un terzo e un secondo posto con tanto di record italiano sui 500m. La preparazione diversificata, post olimpica, sta dando i suoi frutti, il buongiorno si vede dal mattino…
“Indubbiamente! Ha incominciato bene la stagione, due podi all’esordio sono un bel biglietto da visita, considerato che deve ancora acquisire il 100% della condizione. Inoltre non dimentichiamo che anche tecnicamente deve ancora crescere, siamo solo all’inizio e di tempo ne ha. Ricordiamoci che stiamo parlando di una delle migliori velociste del mondo”.
-La pista di Montreal è diversa da quella di Salt Lake City: può essere un vantaggio?
“A Salt Lake il ghiaccio era veloce e teneva un po’ meno. Qui, invece, il ghiaccio è più lento e con maggior tenuta. Non dico sia più facile, ma ci sono due motivi per i quali potremmo fare meglio e uso il condizionale: le caratteristiche della pista, appunto e il fatto che abbiamo avuto modo di iniziare a misurarci con tutti i migliori. Poi si sa, le gare vanno fatte e tutto può accadere”.
Appuntamento, dunque, a tutta velocità…