Cuore azzurro, l’Italia femminile ottiene il pass per la qualificazione olimpica
Il sogno olimpico è ancora vivo, e l’Italia dell’hockey su ghiaccio femminile se lo andrà a giocare a Füssen dall’11 al 14 novembre contro Germania, Danimarca e Austria. Nell’ultimo match contro il Kazakhstan bastava un punto alle azzurre per agguantare il primo posto nel torneo di pre-qualificazione olimpica, ma sul ghiaccio del “Cotta Morandini” di Torre Pellice arriva una vittoria sofferta e proprio per questo ancora più bella. L’Italia, dopo un avvio complicato, esce alla grande alla distanza, e timbra un successo 2-1 firmato da Franziska Stocker e Annna Caumo. “Non abbiamo iniziato bene – conferma Stocker, autrice del pareggio – ma non abbiamo mai mollato e non abbiamo mai perso la fiducia. Sapevamo che il gol sarebbe arrivato, lo abbiamo sfiorato tante volte e poter esultare per l’1-1 assieme alle mie compagne è stata un’emozione enorme”. “E’ stata la vittoria della volontà, della voglia e del cuore”, sottolinea a fine partita il presidente della FISG, Andrea Gios, mentre coach Max Fedrizzi ringrazia le sue ragazze “per non aver mai mollato e per aver sempre avuto un atteggiamento positivo nonostante le difficoltà incontrate nel primo tempo”.
In casa Italia fiducia alla 18enne Martina Fedel, schierata da Max Fedrizzi a difesa della gabbia azzurra, per il resto non vi sono grandi rivoluzioni da segnalare, eccezion fatta per lo spostamento delle coppie di difesa con Stocker inserita a fianco di Mattivi e Da Rech a fare da spalla a Varano. Rispetto a Spagna e Taipei cinese il Kazakhstan è decisamente di un’altra pasta, e la differenza si vede subito. Le azzurre, dopo due partite giocate quasi a porta unica, fanno fatica a trovare le giuste distanze fra i reparti, e vengono imbrigliate dalle kazake in zona neutra senza riuscire ad innescare la velocità delle varie Roccella, Mazzocchi, Caumo e Abatangelo. Le cose si complicano ancora di più visto che alla prima vera occasione il Kazakhstan passa a condurre grazie ad un fortunoso rimbalzo di Sviridova. Fedel salva l’Italia su un contropiede due contro zero, mentre Saletta e compagne, pur trascorrendo tanto tempo in zona offensiva, non riescono a trovare il colpo del pareggio. L’occasione più nitida è frutto di una bella combinazione fra Gius e Furlani, ma l’ottima Dmitrieva sbarra la strada al pareggio. L’Italia sembra preda della frenesia di schiodarsi il prima possibile da quota 0 e continua a macinare gioco anche in una seconda frazione che vede il match diventare più tosto pure dal punto di vista fisico. Le azzurre meriterebbero oggettivamente il pareggio per la mole di gioco creata, ma Dmitrieva sembra davvero un muro invalicabile: ci provano Gius, Mazzocchi, Mattivi e Abatangelo, ma dove non ci arriva la portiera kazaka ci pensa la dea bendata a sbarrare la strada all’Italia. La pazienza, però, è la virtù dei forti, e nel terzo tempo finalmente le azzurre vedono la luce. Con pazienza, come detto, ma anche con coraggio e voglia di vincere, le ragazze della nazionale schiantano la strenua resistenza kazaka. L’urlo liberatorio per il gol dell’1-1 è di Franziska Stocker, che in power-play fulmina la portiera avversaria con una precisa fiondata nell’angolo alto. La firma in calce sulla vittoria è invece di Anna Caumo, ottimamente servita nello slot da Campo Bagatin. L’Italia non rischia più nulla sino alla sirena, che dà il via alla meritata festa azzurra. Negli altri due gironi hanno staccato il pass per la fase successiva la Corea del Sud e la Polonia.
Classifica finale: Italia 7, Spagna 5, Kazakhstan 4, Taipei 0