Figura, l’Italia ottiene uno storico 3° posto al World Team Trophy!


Al Metropolitan Gymnasium di Tokyo si è conclusa la nona edizione del World Team Trophy, gara a squadre di pattinaggio di figura con cadenza biennale riservata alle sei nazioni meglio classificate nel ranking internazionale.
In questo 2025, l’Italia ha preso parte all’appuntamento con la rappresentativa composta dalla coppia di danza Charléne Guignard/Marco Fabbri (Fiamme Azzurre), dalla coppia di artistico Sara Conti/Niccolò Macii (Fiamme Oro), nonché da Daniel Grassl (Fiamme Oro), Nikolaj Memola (Fiamme Oro), Lara Naki Gutmann (Fiamme Oro) e Anna Pezzetta (Icelab).
Dopo la giornata di venerdì, al termine della quale erano andati in archivio sei degli otto segmenti di gara tenuti in considerazione per stilare la classifica finale dell’evento, l’Italia occupava la terza posizione provvisoria. Il movimento azzurro era, dunque, in piena corsa per conseguire il primo podio della storia.
Nel programma libero delle coppie di artistico, Conti/ Macii hanno confezionato una prestazione di altissimo profilo, ottenendo il secondo punteggio (142.46). Si tratta del riscontro più alto mai fatto segnare da una coppia di artistico azzurra. Dopodiché, nel programma libero femminile, Gutmann ha a sua volta stabilito il primato personale (133.13), attestandosi al sesto posto. Pezzetta ha invece firmato l’undicesima performance (98.41).
Pertanto, in virtù dei risultati degli ultimi due segmenti di gara, l’Italia ha chiuso con il bottino finale di 86 punti, valsi il gradino più basso del podio alle spalle di Stati Uniti (126) e Giappone (110), ma davanti a Francia (78), Canada (72) e Georgia (68). Come detto, il terzo posto finale rappresenta un risultato storico, essendo il migliore di sempre.
La stagione del pattinaggio di figura si è perciò conclusa in bellezza per il movimento italiano, capace di collezionare ben 12 podi tra Grand Prix, Campionati mondiali e World Team Trophy, senza dimenticare le tre medaglie (un oro e due argenti) ottenute nei Campionati europei.
Foto credit: Diego Barbieri