Figura, Lombardia Trophy: l’Italia festeggia due vittorie con Conti/Macii e Guignard/Fabbri

All’IceLab di Bergamo si è conclusa la 16a edizione del Lombardia Trophy – Memorial Anna Gandolfi, appuntamento inserito nell’ISU Challenger Series, il circuito internazionale cadetto del pattinaggio di figura.

Nelle coppie di artistico, ieri Sara Conti/Niccolò Macii (Fiamme Oro) avevano stabilito il nuovo primato italiano nello short program, ponendosi al comando di una competizione in cui Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini (Fiamme Azzurre) occupavano il terzo posto provvisorio (con tanto di primato personale) e Irma Caldara/Riccardo Maglio (Cus Torino) si trovavano in sesta piazza.

Conti/Macii si sono imposti nell’evento lombardo per il terzo anno consecutivo, facendo segnare il riscontro complessivo di 203.02, superando di oltre tre lunghezze i giapponesi Miura/Kihara.

Ghilardi/Ambrosini si sono attestati al posto, venendo superati dal poderoso ritorno degli ungheresi Pavlova/Sviatchenko. Va tuttavia rimarcato come il punteggio di 192.47 rappresenti il secondo più alto della carriera. Infine, Caldara/Maglio hanno chiuso in 7a posizione con 138.14.

Nella danza, Charléne Guignard/Marco Fabbri (Fiamme Azzurre) hanno completato l’opera cominciata nella rhythm dance di sabato.

Il binomio italiano, forte di un solido vantaggio, ha primeggiato per l’ottava volta consecutiva nel Lombardia Trophy chiudendo con un notevole punteggio complessivo di 215.63. Nettamente superata la concorrenza degli americani Morozov/Chen (177.05) e Neset/Markelov (175.33). 

Le altre tre coppie di danza azzurre impegnate hanno tutte difeso la posizione occupata al termine della Rhythm Dance. Dunque Leia Dozzi/Pietro Papetti (Accademia del Ghiaccio) si sono classificati in 9a piazza con 154.15; hanno concluso al 10° posto Giulia Paolino/Andrea Tuba (Mezzaluna ghiaccio) con 149.19; infine Carlotta Argentieri/Francesco Riva (Icelab) hanno terminato 11mi con 135.17.

Qui sono disponibili risultati e programma completo della tappa di Challenger Series di Bergamo.

Foto credit: Diego Barbieri

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