Hockey, A. Bernard: “Strada giusta, si può vincere”
Alle parole, Andreas, ha sempre preferito i fatti. Coach Mair alla vigilia l’aveva candidamente ammesso: “Abbiamo due ottimi portieri e molte delle nostre fortune passeranno dalle loro parate”. Schierato titolare nella gara d’esordio contro la Francia, pur carico di pressioni Bernard non ha tradito le attese e le aspettative sfoderando l’ennesima prestazione di altissimo livello. Personalità da leader la sua – che non a caso è vice capitano della Nazionale -, e che se anche stavolta non è bastata ad avere la meglio sui francesi, ha in ogni caso confermato l‘importanza di questo giocatore nell’economia della squadra. Una certezza, quella di poter contare su un vero corazziere tra i pali, che serve ora più che mai per affrontare al meglio le prossime due sfide in un torneo a cui l’Italia, dopo 60 minuti, può ancora guardare con fiducia. Per conquistare il successo i francesi hanno dovuto infatti tirare ben 31 volte verso la porta di Bernard, che ha risposto presente in 29 occasioni, ossia per il 93,55% dei casi. Quando si dice numeri che parlano da soli.
“Credo che considerato tutto abbiamo giocato meglio dei nostri avversari: è un peccato aver perso perché in effetti credo ci sia mancato soltanto il secondo gol che avrebbe chiuso la gara“, spiega Bernard a fine gara. Il rammarico per la sconfitta lascia subito spazio alla voglia di riscatto, che il calendario dal canto suo asseconda offrendo già domani agli azzurri una chance di rivincita nel match contro i padroni di casa della Norvegia. “Dobbiamo essere contenti della nostra prestazione – dice il numero uno azzurro -: siamo qui a giocarcela con la convinzione di poter vincere la prossima partita“. Invece che alimentare dubbi, la sconfitta di misura all’overtime con la Francia pare aver consolidato convinzioni nella Nazionale: “La strada è quella giusta: ora dobbiamo solo cercare di essere più cattivi in zona d’attacco quando ci troviamo davanti alla porta avversaria – spiega ancora Bernard -. È una questione di dettagli: se resteremo concentrati avremo le nostre opportunità”. E poco importa che a lui tocchi mantere uno standard di gioco eccezionale: “Non sento la pressione e non ho paura di fare errori perché siamo un bel gruppo dove ciascuno si fida del compagno”, assicura. E se lo dice lui, c’è da fidarsi.