Nazionale femminile, il bilancio di Fedrizzi: “Passi in avanti, progetto per crescere”
Il sogno olimpico della nazionale di hockey su ghiaccio femminile si è spento a Füssen. Un torneo concluso con tre sconfitte in tre partite, ma con tanti e interessanti spunti di crescita per un’Italia che da anni non si trovava ad affrontare avversarie di così alto livello. Il bilancio di coach Max Fedrizzi, smaltita la delusione per il crollo nel terzo tempo contro l’Austria, è infatti positivo, soprattutto in ottica futura. “Il nostro obiettivo realistico – commenta il tecnico azzurro – era quello di rendere il più possibile la vita difficile ad avversarie più attrezzate di noi, e direi che l’abbiamo raggiunto. Per chi non conosce la nostra realtà, le sconfitte contro Danimarca (4-0), Germania (4-1) e Austria (6-1) potrebbero sembrare deludenti, ma per il movimento italiano queste prestazioni certificano gli enormi passi in avanti compiuti rispetto al recente passato. Se escludiamo il terzo tempo contro l’Austria, dove è emersa stanchezza e frustrazione, per il resto del torneo abbiamo retto un ritmo di gioco al quale le ragazze non sono abituate, mettendo spesso e volentieri le avversarie in difficoltà. Abbiamo pagato dazio principalmente per gli errori commessi, quei piccoli dettagli che possono fare la differenza contro squadre più esperte. Non dimentichiamoci che questa nazionale ha un’età media di appena 22 anni, e che sono scese in pista ragazze di 16, 18, addirittura 15 anni”.
La conferma dei progressi, Max Fedrizzi l’ha ricevuta dai complimenti giunti da Pat Cortina, ex allenatore della nazionale femminile ungherese. “Mi ha chiesto se fossimo la stessa squadra che nel 2019 ai Mondiali di Budapest perse 11-1 contro di loro. Sono attestati di stima che fanno piacere”. Archiviato ‘impegno pre-olimpico, l’head coach azzurroguarda al futuro. “Abbiamo fatto solo il primo passo di un progetto che hacome obiettivo le Olimpiadi 2026. Abbiamo diverse giovanissime ragazze talentuose pronte a sbarcare in azzurro, e questo contribuirà ad accrescere la competizione all’interno della squadra. La Federazione ha compreso che c’è il materiale per ottenere dei buoni risultati, e ci sta dando l’opportunità di lavorare in maniera sempre più professionale. Quello che serve è una crescita generale del movimento femminile, aumentando la concorrenza e il livello anche a livello di club. Le giocatrici con doppio passaporto? Ci sono alcune atlete che ci hanno contattato da Oltreoceano e che stiamo monitorando, ma occorre valutare bene le singole situazioni, perché abbiamo bisogno di innesti solo se ci fanno compiere un salto di qualità”.
La nazionale femminile, archiviato il sogno Pechino 2022, si rimetterà ora al lavoro in vista dei Mondiali di Prima Divisione Gruppo B in programma dall’8 al 14 aprile a Katowice, in Polonia. L’obiettivo, nel torneo che vedrà la partecipazione di Italia, Kazakhstan, Polonia, Slovenia, Corea del Sud e Cina, è la promozione e il ritorno in Prima Divisione Gruppo A. Lo stesso livello che attualmente occupa la nazionale femminile under 18, che sarà invece impegnata dal 9 al 15 gennaio a Györ contro Ungheria, Giappone, Slovacchia, Francia e Norvegia.