Nazionale femminile: Pechino addio, ma la sconfitta è a testa alta
Si spegne a Füssen il sogno della nazionale femminile di hockey su ghiaccio di qualificarsi per le Olimpiadi di Pechino 2022. Serviva un miracolo, ovvero battere la Germania, squadra stabilmente in Top Division e che le azzurre non affrontavano dalle Olimpiadi di Torino 2006. L’Italia, pur finendo sconfitta 1-4, esce dal ghiaccio a testa alta dopo aver giocato per oltre metà partita alla pari contro le più quotate avversarie. “Rispetto al match contro la Danimarca abbiamo giocato un hockey molto più organizzato in zona neutra e nel nostro terzo – commenta a fine partita Franziska Stocker – ora puntiamo ad onorare il torneo fino alla fine dando tutto anche contro l’Austria. Siamo una squadra molto giovane, e giocare questo tipo di partite ci aiuta tantissimo nel processo di crescita che abbiamo intrapreso”.
Il game-plan azzurro, che era quello di reggere l’attesa onda d’urto tedesca dei primi minuti, si ribalta dopo appena 185 secondi. Tanti quanti ne bastano ad Eisenschmid per trovare la conclusione vincente dalla media distanza alla prima vera occasione per le padrone di casa. Nulla da fare per Elisa Biondi, preferita da coach Max Fedrizzi a Martina Fedel nel ruolo di goalie titolare. L’Italia accusa il colpo dal punto di vista mentale e va in sofferenza, superando comunque indenne anche un’inferiorità numerica. A metà tempo ci sono segnali di vita in fase offensiva, con due conclusioni dalla distanza: una di Varano e una di Stocker in power-play. Furlani va vicina al pareggio cercando di sporcare un tiro di Mattivi, poi Biondi diventa decisiva in almeno un paio di circostanze tenendo le azzurre in partita. Pur avendo a lungo in mano il pallino del gioco, le tedesche concedono qualcosa in zona neutra, e per poco non ne approfitta Bonafini, il cui diagonale finisce largo.
Il primo tempo lascia l’impressione che questa Germania non sia poi così imbattibile, e allora le azzurre ci credono, dando l’illusione dell’1-1 sul veloce contropiede condotto da Mazzocchi e concluso da Abatangelo, che nell’occasione subisce anche fallo. Sul successivo power-play il pareggio arriva davvero: conclusione di Mattivi, sul rimbalzo si avventa Chelsea Furlani ed esplode la gioia tricolore. L’equilibrio dura cinque minuti e mezzo, e si spezza sul ribaltamento solitario di Welcke, che non lascia scampo a Biondi, la quale poco più tardi viene salvata anche dal palo sulla conclusione di Kluge. È il momento più difficile per la squadra di Fedrizzi, che si salva in doppia inferiorità numerica grazie ad un paio di interventi decisivi della propria portiera, salvo poi andare vicino al 2-2 con una conclusione alta di Stocker.
Con il passare dei minuti, la stanchezza di una squadra probabilmente non abituata a giocare a questi ritmi a distanza così ravvicinata emerge con maggiore chiarezza, e quasi inevitabilmente arriva il terzo gol tedesco, firmato da Delarbre. A complicare la vita alle azzurre arrivano anche le penalità, e proprio in quattro contro cinque la Germania cala il poker che chiude definitivamente i conti. Domani alle 15.30 ultimo match del torneo di qualificazione olimpica contro l’Austria.