Short Track, Arianna Fontana: “Milano-Cortina è il sogno. Ora programmo la prossima stagione”
Icona indelebile con l’occhio già al futuro. Non tramonta mai la stella di Arianna Fontana, campionessa leggendaria dello short track azzurro e in prima fila nel recente successo della candidatura olimpica di Milano-Cortina 2026. Ultimo di una lunghissima lista di premi guadagnati in carriera, ieri la Freccia Bionda ha ricevuto a Roma dalle mani del presidente della Fondazione Onesti e membro Cio, Franco Carraro, il riconoscimento annuale dedicato alla memoria del più longevo presidente del Coni. Un ulteriore segno della grandezza di questa atleta che, dopo l’anno di stop seguito ai trionfi olimpici di Pyeongchang, si sta rimettendo in forma per tornare dalla prossima stagione sul ghiaccio.
“E’ stato un vero onore ricevere questo premio. In tutto quello che faccio cerco sempre di tenere alti i valori che mi contraddistinguono, di essere positiva e di trasmettere il messaggio più autentico dello sport per promuovere sempre più lo spirito olimpico”.
Un messaggio che hai saputo trasmettere molto bene anche al Cio quando il tuo intervento, lo scorso 24 giugno, ha dato ancora maggiore forza alla proposta tricolore.
“Tutto il cammino degli ultimi mesi è stato differente da quanto avevo visto e vissuto in carriera. Essere coinvolta ed impegnata in prima persona nell’avventura di Milano-Cortina mi ha aperto un mondo: un’esperienza unica, incredibile fin dall’inizio e per cui mi sono sentita onorata di portare il mio contributo insieme al Coni che, al mio fianco, mi ha sempre supportato”.
E dopo averla conquistata, l’Olimpiade di Milano-Cortina 2026 hai dichiarato di volerla anche vivere da protagonista, ancora sul ghiaccio.
“Sognare non costa nulla e l’idea di gareggiare anche nel 2026 è già di per sé qualcosa di fantastico. Sarebbe come chiudere un cerchio dopo il mio esordio olimpico a Torino 2006. Non so quanti atleti potrebbero vantare di aver iniziato e finito con un’edizione olimpica nel proprio Paese. Ora però devo tornare a pensare alla realtà, a rimettermi in forma e a recuperare il ritmo gara. L’obiettivo a lungo termine resta senz’altro Pechino 2022 e da lì farò i conti con i miei pensieri e le mie motivazioni riguardo al futuro”.
A tal proposito, come procedono gli allenamenti dopo una pausa così lunga.
“Sono stata ferma dei mesi e inevitabilmente questo si fa sentire. Il primissimo periodo, in particolare, è stato parecchio complicato, quasi uno shock fisico. Ora però i muscoli si stanno riprendendo: è un po’ come andare in bicicletta, in fondo non ci si dimentica mai come si fa. Sto pianificando insieme alla Fisg i mesi a venire e non escludo di poter provare anche a spostarmi in Olanda per provare la pista lunga. Credo possa darmi nuovi stimoli ed anche aiutarmi più in generale per lo short track…”.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima stagione? Un’annata “soft” dedicata al rientro o una ricerca veloce della competitività ad altissimo livello?
“La prima parte di stagione sarà inevitabilmente più difficile e non credo di poter stare subito al top. Devo prima recuperare il feeling con il ghiaccio, le giuste sensazioni in gara soprattutto in uno sport come lo short track dove, di anno in anno, cambiano moltissime cose, regolamento compreso. L’obiettivo però è farsi trovare pronta nella seconda parte e soprattutto nel finale di stagione quando avrò messo benzina sulle gambe e potrò tornare a dire la mia”.
Hai seguito i tuoi compagni negli ultimi mesi? Che impressione ti hanno fatto?
“Per quanto possibile ho provato a vedere le gare anche se dagli Stati Uniti non sempre è stato facile. Le stagioni post olimpiche sono sempre particolari, condizionate da mille variabili: l’inizio è stato caratterizzato da qualche difficoltà ma strada facendo ci siamo ripresi e sono arrivati segnali positivi”.