Stones azzurre ai raggi X
La giovane età dell’Italia! È questa una delle principali novità dell’annata del curling azzurro che, come capita spesso in questi casi, se da un lato ha i suoi vantaggi, dall’altro presenta anche uno svantaggio: lo scotto dell’inesperienza. Mettendo sulla bilancia il resoconto della stagione, tirando le somme, il verdetto è positivo con le nostre nazionali che hanno dato segnali importanti nel panorama internazionale.
Rivedendo il feedback 2014-15, tutto è iniziato con i Campionati Europei di Champery, in Svizzera, lo scorso mese di novembre. Due team con un obiettivo: qualificarsi per i Mondiali. Due situazioni di partenza diverse: la squadra maschile impegnata nel gruppo A, ovvero a giocarsi il titolo, quella femminile nel B per la promozione in A.
Un inizio di stagione storico, per la squadra maschile, che ha fatto sognare l’Italia, arrivando ad un soffio dal giocarsi la finale. Il secondo miglior risultato di sempre, dopo quello del 1979 con gli azzurri che salirono sul podio continentale grazie al bronzo di Giuseppe Dal Molin, Giancarlo Valt, Enea e Andrea Pavani.
Peccato! La corsa dell’Italia alla finale è stata fermata dalla Svezia, prima, e Norvegia, dopo; anche il sogno di un bis di bronzo è sfumato per opera dei campioni uscenti della Svizzera. Nulla, però, toglie al valore del giovane team azzurro forte dell’ottimo quarto posto, soprattutto una squadra vitale e in crescita sull’asse Retornaz-Mosaner.
Ottima base per preparare il Mondiale di Halifax, in Canada, al cospetto delle migliori rappresentative iridate. Un bilancio finale con la squadra azzurra promossa alla quale, forse, è mancata un pizzico di fortuna! Resta il fatto di aver concluso fra le prime 10 battendo Scozia, Russia, Repubblica Ceca e non da ultima la Svezia capace, successivamente, di laurearsi campione del mondo 2015 dopo aver sconfitto in finale la Norvegia.
“È una squadra giovane – spiega il consigliere referente della specialità, Luigi Alverà – Il 10° posto è un risultato più che positivo, considerato il fatto che erano tutti o quasi professionisti. Noi, invece, no! Sono tutti ragazzi che lavorano e impiegano il tempo libero per allenarsi con passione, dedizione e sacrificio, supportati finanziariamente dalla Federazione. E per loro è importante non dover incidere sul bilancio familiare”.
-Un movimento che deve essere aiutato a crescere, a partire dai giovani. La Nazionale Juniores, a Tallin, ha affrontato il Mondiale di categoria, però solo al maschile ….
“Ci siamo classificati 8° alle spalle della Corea con una squadra un po’ rimaneggiata: abbiamo dovuto fare qualche inserimento nuovo, a pochi giorni dall’inizio dell’evento, per l’indisponibilità di alcuno giocatori. È mancato il tempo per trovare l’amalgama necessario. Se analizziamo tutto il campionato devo dire che, complessivamente, abbiamo disputato buone partite, vincendo contro Svezia, Stati Uniti e Russia; alcune, invece, come Estonia, Corea e Norvegia le abbiamo perse davvero per poco ”.
-Analizzando il curling al femminile, un risultato importante l’Italia l’ha portato a casa: nella manifestazione iridata Over 50.
“Prima delle Over, partirei dalla Nazionale Maggiore e da Champery. L’obiettivo primario era salire nel gruppo “A” e ottenere il via libera ai Mondiali in Canada. In effetti la squadra aveva iniziato bene con sei vittorie nelle prime sette partite; solo nel finale, le due sconfitte di misura con Norvegia (7-6) e Inghilterra (8-6) più quella dei playoff contro l’Ungheria (ndr: per inciso avevamo nettamente battuto nel match d’esordio 10-1) sono state determinanti. Risultato siamo andati alla finalina contro l’Austria portando a casa il bronzo del gruppo B, ma niente promozione. Di fatto queste tre partite sono state la chiave di volta. Serviva solo quel quid in più, soprattutto contro l’Ungheria che eravamo riusciti a battere alla prima uscita ”.
-Medaglia d’argento invece, a Sochi, per Fiona Grace Simpson, Grazia Ferrero, Fulvia Tiboldo e Vittoria Santini nel Mondiale Over 50: una piacevole sorpresa, anzi storica perchè è la prima medaglia di questa categoria …
“A memoria, prima dell’impresa di queste ragazze, l’edizione dov’eravamo arrivati più vicini al podio risale al 2003 a Winnipeg, negli Stati Uniti con Ann Lacedelli,Maria Grazia Lacedelli,Tea Savoia,Franca Faccin: allora si classificarono 6°. A Sochi è stato un crescendo, le ragazze ci hanno creduto fino infondo arrivando ad un passo dal titolo contro il Canada, portando a casa l’argento”.
-Per progredire, un movimento non può prescindere dal settore giovanile: da sempre la base per le fondamenta del futuro. Come sta crescendo e in che direzione si sta spostando il curling in Italia?
“Programmando, prima di tutto, partendo dai giovani e promuovendo in tutti i modi possibili la disciplina. Quest’anno abbia avuto un ottimo riscontro partendo dagli Studenteschi per arrivare ai Campionati Ragazzi, Esordienti e Juniores; in particolare quest’ultimi sono stati fra i più interessanti, evidenziando un grande equilibrio. Per quanto riguarda la cosiddetta “geografia” ho notato che ha leggermente spostato il suo baricentro verso Est con delle realtà in crescita. L’obiettivo è chiaramente avere uno spettro ad ampio raggio, arrivare ad avere una diffusione più larga possibile con un numero di praticanti sempre più maggiore. Come? Attraverso la promozione federale, il lavoro con le società e il consolidamento delle attività. Credo che solo in questo modo il curling in Italia possa migliorare cresce ed progredire”.